ACIstampa, Daniele Piccini

I primi passi mossi dal Cammino sinodale della Chiesa tedesca, sembrano cominciare a dare i loro frutti, nella direzione, per esempio, di un´apertura alle donne degli incarichi di vertice all´interno della Chiesa. La teologa Beate Gilles è stata eletta, infatti, per la prima volta nella storia della Chiesa tedesca, “segretaria generale” della Conferenza dei vescovi. Entrerà in carica il prossimo 1 luglio, sostituendo il gesuita Hans Langendörfer, che a gennaio è andato in pensione lasciando l´incarico dopo 24 anni di servizio.

Sarà la donna più potente della Chiesa tedesca, dal momento che assumerà la direzione della Federazione delle diocesi tedesche, che distribuisce ben 120 milioni di euro di risorse tra tutte le diocesi. La neosegretaria generale dovrà inoltre fornire supporto ai 68 vescovi nello svolgimento dei loro compiti, preparare le sedute e il consiglio permanente e redigere il protocollo.

Frau Gilles, non sposata e senza figli, è nata nel 1970 a Hückeswagen, cittadina di 15 mila abitanti nella regione del Nordreno-Vestfalia. Dal 1989 al 1995 ha studiato Religione e Lingua tedesca all´Università di Bonn. Nel 2000 ha conquistato il titolo di “dottore” (di ricerca) con un lavoro scientifico sulla trasmissione Santa Messa in televisione. Dopo la formazione universitaria, una vita professionale tutta interna alla Chiesa. Dal 2000 al 2020 è stata direttrice dell´Opera di formazione cattolica di Stoccarda. Dal 2010 era delegata per i “bambini, i giovani e la famiglia” presso la diocesi di Limburgo. Prima di assumere questa delega era impegnata nella formazione degli adulti, nel ramo della pedagogia dei mezzi di comunicazione. Dal 2020 è presidente volontaria dell´associazione cattolica “In via”, dedicata al lavoro sociale di ragazze e donne, dopo esserne stata, dal 2012 al 2019, vicepresidente. Dal 2019 rappresenta le diocesi del Land Hessen nel consiglio della Radio dello Hessen.

Già durante la conferenza stampa di presentazione, la nuova segretaria generale si è pronunciata favorevolmente rispetto al lavoro e le motivazioni del Cammino sinodale. «Ho seguito molto intensamente i contenuti del Cammino sinodale – ha detto la dottoressa Gilles alla KNA – ma ora devo addentrarmi meglio nelle sue strutture. La mia prima impressione è che una accurata preparazione dei colloqui sia particolarmente importante. Ho la sensazione per esempio che molti “sinodali” avevano meno timore di presentare le loro posizioni per via della modalità digitale delle conferenze».

Lo stesso monsignor Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca e vescovo di Limburgo, ha ammesso durante la conferenza stampa, che questo incarico rappresenta «un segno forte di come i vescovi mantengano il loro impegno di promuovere le donne in posizioni dirigenziali».

Ovviamente, l´elezione è stata salutata positivamente dall´associazione Comunità cattolica delle donne di Germania, che già lo scorso anno, alla notizia che l´ex segretario Langendörfer avrebbe lasciato, aveva espresso il desiderio che il posto fosse occupato da una donna: «Siamo contente che i vescovi abbiano riconosciuto i segni dei tempi. Confidiamo allo stesso tempo che la parità dei sessi nella Chiesa faccia ancora dei passi avanti e che le richieste, che noi da decenni presentiamo, vengano piano piano applicate». Di «decisione saggia» e di «segnale del rinnovamento della nostra Chiesa» parlano rispettivamente la Federazione cattolica tedesca delle donne e l´Associazione “Hildegardis”.

Tra le righe, il settimanale Die Zeit suggerisce che la promozione di Gilles ad un ruolo di spicco nella Chiesa sia un gesto di facciata più che sostanziale, se è vero, come annota, che «nelle 27 diocesi tedesche, delle 207 posizioni dirigenziali solo 39 sono occupate da donne. Anche ad un livello più basso di dirigenza, delle 570 posizioni manageriali solo 132 sono assegnate a donne. La Chiesa cattolica comincia a farsi un´idea del secolo in cui si trova. Anzi in quale millennio».