Enneagramma, uno specchio per conoscersi meglio, di Sabrina Trane

Iniziare un viaggio alla scoperta di sé può essere molto difficile: sono tanti i meccanismi che impediscono di vedere i nostri punti ciechi, e spesso sono gli altri a coglierli meglio, e spesso è duro accettarli quando ce li rimandano!

Uno strumento interessante e utile, a questo riguardo, è l’Enneagramma, un mondo complesso e variegato, che può nello stesso tempo costituire un primo approccio nel riconoscimento della propria struttura caratteriale.

Quando si parla di Enneagramma bisogna stare attenti: è una materia vasta, spesso trattata in modo superficiale, e può essere usata addirittura alla stregua dei segni zodiacali, o venire abbinato all’esoterismo. 

Esiste una vasta letteratura, soprattutto negli Stati Uniti (ma sta cominciando a prendere piede anche in Italia), che studia in modo approfondito e rigoroso i meccanismi alla base dei nove profili caratteriali descritti da questo strumento, così come i loro movimenti, cioè le tendenze tipiche quando, ad esempio, ci si trova in un periodo di stress, o quando si va verso una fase di equilibrio psichico.

Il viaggio inizia dalla ricerca della tipologia che meglio ci descrive: non è sempre facile trovarla, perché siamo complessi e, in una certa misura, ogni approccio al mondo descritto dall’Enneagramma ci appartiene, nel senso che possiamo adottarlo nel rapporto con la realtà; ma c’è una sola tipologia che descrive le dinamiche profonde della nostra personalità, con i suoi inciampi – le cosiddette “passioni”-, modi fissi di vivere e percepire le esperienze.

Le passioni e le fissazioni dei tipi hanno il potere di  riportare ogni situazione all’interno di quegli schemi precostituiti, utili nel momento  in cui si sono strutturati (nel corso della nostra crescita), ma che oggi risultano angusti e limitanti. 

E’ il concetto di “copione” di cui parla la psicologia transazionale: una sorta di canovaccio messo a punto nei primi anni della nostra esistenza, ritoccato in quelli adolescenziali, e poi recitato continuamente sulla scena della nostra vita, con poche possibilità di uscire dal personaggio così confezionato.

Le personalità descritte sono nove, indicate ciascuna con un numero. Molti autori vi affiancano un nome per sintetizzarne le caratteristiche, ma può risultare fuorviante: bisogna evitare le eccessive schematizzazioni e le tendenze a etichettare.

In questa rubrica, dedicherò ogni appuntamento a un tipo di personalità: sarà uno schizzo, un assaggio, e se a qualcuno verrà appetito e desiderio di approfondire, potrà farlo con facilità perché in rete è presente molto materiale.

Per ogni tipo, oltre a una descrizione generale dei tratti più caratteristici, fornisco le indicazioni sulla cosiddetta passione dominante (la tendenza psicologica strutturata nel passato, che condiziona inconsapevolmente il nostro modo di relazionarci al mondo), e la fissazione, che è il modo in cui il nostro comportamento sostiene tale passione. 

Si tratta di un’indicazione dei punti di cui ogni tipologia di personalità dovrebbe prendere coscienza, per poter poi lavorare su di sé. 

Ognuno di noi mette in atto dei meccanismi di auto inganno per non vedersi nella verità: per questo, riconoscersi nel tipo non è sempre facile. Come afferma Martin Buber, ci sono personalità più unitarie, altre più complesse e contraddittorie: queste ultime avranno ancor più difficoltà a individuare il proprio tipo. Non bisogna scoraggiarsi: se si è interessati, approfondendo l’argomento si arriverà di certo al riconoscimento.

Trovo che il processo di conoscenza di sé che l’Enneagramma  aiuta a sviluppare, sia utile anche da un punto di vista spirituale, per esempio come guida a un più approfondito esame di coscienza, perché i meccanismi messi in atto possono ripercuotersi in modo negativo sulle relazioni, e dunque sulla capacità di crescere nell’amore disinteressato e gratuito.

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