In quest’ottica, la cosiddetta componente “spirituale” dell’anima umana individuale dev’essere
intesa nella teoria duale tommasiana come un’ulteriore relazione causale, “ultima” perché costituti-
va della formalità individuale irriducibile e inalienabile della singola persona, che ogni individuo
umano ha con un Agente Trascendente la natura fisica, biologica e culturale (connotato come “Dio”
dai credenti). Grazie a questa relazione causale, costituente la formalità irriducibile di ciascun indi-
viduo umano nella sua totalità e nella sua unicità (= l’anima razionale come forma sostanziale spiri-
tuale della materia che costituisce il corpo umano), la singola persona umana è resa capace di dive-
nire progressivamente consapevole, e quindi di controllare in modo sempre meno parziale,
l’inviluppo di relazioni causali con gli altri agenti fisici, biologici e culturali che costituiscono il tes-
suto della sua esperienza (progressivamente) conscia e (largamente) inconscia, durante tutta la sua
vita. Naturalmente, tutto questo si lega benissimo allo sviluppo di una fenomenologia di ispirazione
cristiana quale, in particolare, quella della Stein (Stein, 1935) e dei suoi seguaci Cfr. (Ales-Bello,
1992); (Manganaro, 2007)), e alla nozione di spiritualità della persona umana in essa come rela-
zione trascendente “verticale” con l’Assoluto che fonda e rende possibile la stessa relazione tra-
scendente “orizzontale” con le altre persone umane o “intersoggettività”.
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