Intervista al poeta e filosofo Marco Guzzi  (http://marcoguzzi.it/biografia/ ).

D: Quando sono nati i gruppi Darsi Pace?

R: I Gruppi DP nascono il 16 ottobre del 1999 a Roma, e da venti anni continuano a svilupparsi, anche grazie alla loro natura fisico-telematica, sono cioè praticabili on line anche da ogni parte d’Italia.

D: Mi può indicare un’ispirazione di fondo che li caratterizza?

R: L’ispirazione fondamentale è stata quella di offrire alle persone di oggi, a noi, migranti antropologici, un percorso da vivere insieme, con pratiche concrete che ci aiutino a liberarci interiormente per poter operare quelle trasformazioni del mondo che risultano sempre più urgenti.

D: Alcuni contenuti concreti. Per esempio il rapporto, nel percorso da lei proposto, tra la fede cristiana e le altre religioni.

R: Noi tentiamo di integrare un elemento culturale, e cioè una interpretazione nuova e forte del tempo che viviamo, con un elemento autoconoscitivo, e uno più strettamente spirituale. Ogni elemento si esprime in una pratica, con esercizi, studio, e meditazione e contempazione quotidiane.

D: Quali altre religioni, filosofie, quali figure, possono in modo particolare aver inciso in questa ricerca? 

R: Noi ci consideriamo assolutamente moderni come diceva Rimbaud, e quindi portiamo nel nostro linguaggio tutti gli sviluppi evolutivi della modernità, dalla psicoanalisi alla poesia e alla scienza del 900, insieme a quegli insegnamenti delle tradizioni orientali, e in particolare asiatiche, che ci offrono oggi immensi spunti di apprendimento. Tutta questa ricchezza confluisce in una esperienza rinnovata della centralità dell’evento della Incarnazione.

D: Quali sviluppi può avere questo percorso nella vita personale?

R: Il nostro lavoro manifesta grandi trasformazioni in chi lo segue con umiltà e perseveranza. La vita interiore viene radicalmente rinnovata, e ciò comporta ovviamente molteplici effetti anche nell’esistenza concreta e relazionale.

D: E nella vita dei gruppi? Sono già, possono divenire più manifestamente, un movimento? Come si può rapportare un aderente con la vita sociale e politica? 

R: Noi ci consideriamo fin dall’inizio un movimento spirituale, culturale, e politico al contempo. Le manifestazioni storiche di questi tre livelli non dipendono solo da noi. Ciò che constatiamo, in questi 20 anni, è una penetrazione costante dei nostri contenuti in ambiti sempre più vasti di popolazione.