Mauro Antimi, Ed era Pasqua

“Ho chiesto a Dio di darmi tutto il suo Bene, ormai respiravo a fatica. E lo sapevo che poteva succedere, anche così, in soli tre giorni. Festeggiavo la mia Carla prima,
47 anni insieme. Sono arrivati gli uomini coperti da scafandri, messo dentro e portato via, a sirene spiegate, questo me lo ricordo, come anche una maschera in faccia. Poi tanti attorno a me, una grande stanza illuminata, e il freddo, faceva freddo e respiravo male. Ogni tanto uno sprazzo di chiaro nella mente: Signore, salvami tu. Mi stanno curando, e non ricordo più, giorno, notte, sonno, veglia… E una grande dolcezza è arrivata, una pacata voglia di sonno profondo. Un minimo flash, una luce lontana, è tutto silenzio nel buio. Quante volte, e stavo bene, pregavo “Signore, non mi abbandonare… “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi nell’ora della nostra morte… “In te, Domine, speravi… E ritornai cenere, alleggerito da un corpo penoso. Ma senza freddo, e non provo più pena. E’ la mia anima senza tempo?Quel Dio che è in noi è qui pure per me che non mi riconosco più? E che mi fa questa luce leggera e distesa come quando è Primavera?
Ora sto bene e non sento più niente. Rivedo me e sorrido sereno. Ma dove sto? Sto lì, ed è Pasqua…. di Risurrezione”

2 interventi su “Mauro Antimi, Ed era Pasqua

  1. cercogesu Autore

    Commovente e bella la partecipazione del grande primario oncologo, professore, consulente pontificio, Mauro Antimi. Doni sperimentati da molti seguiti da lui che attestano di cuore la sua continua disponibilità, attenzione, vicinanza e che mostrano vie che arricchiscono la stessa scienza.

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