Lunedì dell’angelo
Le mille ferite che il tempo m’ha fatto
si quietano in un barbaglio di luce,
nel mormorio delle cose
che culla il mio dormire.
Ora riposo, e lavora la vita
e tutto è una fitta di dolore
e una canzone dolce.
Lunedì dell’angelo (2)
Guardate i gigli del campo,
guardate gli uccelli del cielo
e così imparate a giudicare
questo tempo. Imparate
dagli aberi, in autunno le
foglie dorate, fino all’ultimo
belle, lasciano volare via
con fiduciosa malinconia.
E dopo la neve come potrebbe
altrimenti al fico farsi tenero
il ramo e sapere che l’estate
è vicina? Lasciatevi svegliare
dal gallo alle prime luci dell’alba,
e sia colmato il cuore di speranza
al tremolare della stella del mattino.
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