Grande Imam di al-Hazar contro la nuova religione abramitica

(Chiara Pellegrino, Oasis – Rassegna Stampa) In Egitto lunedì scorso il Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb, e il papa della Chiesa copta ortodossa, Tawadros II, hanno celebrato il decimo anniversario della fondazione della Casa della Famiglia egiziana. Questa istituzione era stata voluta dal precedente papa copto Shenouda III e da al-Azhar per prevenire i conflitti confessionali nel Paese, in seguito all’attentato avvenuto la notte di Capodanno 2011 contro la chiesa dei Santi ad Alessandria d’Egitto.
A suscitare l’attenzione dei media non è stato tanto l’evento in sé, quanto il discorso pronunciato dallo shaykh di al-Azhar davanti a una platea gremita di persone. Dopo aver spiegato che esiste una differenza sostanziale tra un atteggiamento di apertura reciproca tra religioni diverse e la rinuncia alle proprie specificità dottrinali in nome del dialogo interreligioso, l’imam al-Tayyeb ha messo in guardia dalla tentazione di creare una «religione abramitica», cioè un’unione sincretica di ebraismo, cristianesimo e islam  il cui comun denominatore dovrebbe essere la fede nel profeta Abramo. Secondo al-Tayyeb, quello che apparentemente è «un invito all’incontro e alla convivenza tra religioni e all’eliminazione dei motivi di conflitto, è in realtà un appello alla confisca di quanto di più prezioso l’umanità possiede: la libertà di credo, di fede e di scelta». Il rischio, ha inoltre spiegato il Grande Imam, è quello di creare «una religione che non ha colore, non ha sapore e non ha profumo».
Ermetico ma non troppo, il discorso dello shaykh si è subito trasformato in una questione politica. Nell’ultimo anno, infatti, in Medio Oriente dici Abramo e il pensiero va subito agli accordi con cui nell’autunno 2020, alcuni Paesi arabi, tra cui gli Emirati, hanno normalizzato i loro rapporti con Israele. Ed è proprio nell’ambito di quell’iniziativa politica, ha spiegato la BBC Arabic, che è nata l’idea di una «religione abramitica», che dovrebbe conservare gli elementi che accomunano le tre religioni abramitiche ed eliminare ciò che può generare conflitti tra i popoli. Ed è alla luce di questi sviluppi che molti hanno interpretato il richiamo del Grande Imam, il quale peraltro non ha mai commentato esplicitamente gli Accordi di Abramo.
Così, il quotidiano indipendente egiziano Ra’y al-youm si è chiesto se al-Tayyeb non si sia «infilato in un vespaio» parlando in questi termini, dal momento che le sue dichiarazioni potrebbero influire negativamente sul suo rapporto (attualmente buono) con gli Emirati.
Il sito d’informazione egiziano Masrāwī ha intervistato Bakr Zaki, professore di Religioni comparate all’Università di al-Azhar, che ha definito la “nuova religione” «un’innovazione», «una pretesa politica malevola che mira a dissolvere le religioni l’una nell’altra», «un’idea politica sotto copertura religiosa», «un invito a istituire un nuovo ordine mondiale» e infine un’idea nata con il supporto del «sionismo globale».
All’estero la notizia è stata ripresa dai media sensibili alle cause arabe, che nell’ultimo anno si sono opposti agli accordi di Abramo.
Il quotidiano londinese al-Quds al-‘Arabī si è limitato a riportare alcuni stralci del discorso del Grande Imam senza commentarli, mentre al-Jazeera ha pubblicato un lungo articolo secondo cui esisterebbe una strategia internazionale portata avanti dagli Emirati e da Israele (quest’ultimo mai chiamato per nome, ma «entità sionista») per normalizzare l’occupazione israeliana dei territori arabi. Secondo il politologo Essam Abdel Shafi, «collegare gli accordi di Abramo alla cosiddetta religione abramitica è un inganno politico, volto a dare un certo grado di legittimità a questo accordo, che si basa in sostanza sulla normalizzazione e sull’accettazione dell’occupazione sionista delle terre arabe». Questa strategia, ha scritto, è «la punta di diamante del regime emiratino e dell’entità sionista», che vogliono «cancellare l’identità islamica, distorcerne i valori e i principi ed emarginare il ruolo dei movimenti e delle correnti islamiste».

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.