Guido Oldani, Dai a Cesare (XIX Domenica del Tempo ordinario, anno A)


Mt 22,15-21

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

DAI A CESARE

come delle puntine da disegno

bevute in un bicchiere d’acqua fresca

è la talpa che sempre il vero storpia.

gesù risponde quello che sappiamo:

“a cesare si dia quel che è suo”

lo dice ai tentatori da strapazzo

a cui va male l’iniettare il fiele,

ma il granchio non dismetterà le chele.

Guido Oldani- Fondatore del Realismo terminale- inedito

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