Mons. Dal Covolo, Inizio solenne della Settimana Santa

INIZIO SOLENNE DELLA SETTIMANA SANTA

Domenica delle Palme, 2 aprile 2023

Ecco, saliamo anche noi a Gerusalemme, 

per morire e risorgere con Gesù!

Cari fratelli e sorelle,

iniziamo insieme la Settimana Santa. 

In questo tempo, che è il più solenne e impegnativo dell’anno liturgico, vorremmo conformarci saldamente al progetto di vita di Gesù: vogliamo morire al nostro egoismo, per risorgere con lui alla vita nuova dell’amore.

1. Per rendere più concreto questo cammino di conversione, vi invito in questa Settimana Santa a prendere un modello. Vi invito a fare vostro il modello del discepolo amato, quel discepolo che rimane senza nome lungo tutto il Quarto Vangelo. Ma noi sappiamo chi è, ne conosciamo il nome: è l’apostolo Giovanni, l’autore stesso del Vangelo.

Il fatto che questo nome non compaia mai lungo tutto il Quarto Vangelo, lascia come una “casella vuota”. In quella casella vuota ciascuno di noi può scrivere il proprio nome: Enrico, Paola, Andrea, Rodrigo… Il discepolo amato puoi essere tu! Basta che tu lo voglia. Basta che tu percorra lo stesso itinerario dell’apostolo Giovanni.

2. Giovanni è il discepolo che – nell’ultima cena – poggia il capo sul cuore del Maestro. E’ un gesto di altissimo valore simbolico. Significa l’invaghimento per Gesù. Significa che tutto il modo di pensare e di agire del discepolo è ritmato dal battito del cuore di Gesù.

E’, certo, un vero e proprio innamoramento per Gesù.

E – notate – solo il discepolo innamorato giunge fino alla croce. Gli altri si disperdono, scappano.

Solo il discepolo innamorato accoglie Maria come Madre.

E il discepolo innamorato sarà il primo a riconoscere nel segno della tomba vuota la resurrezione del Signore: egli vide, e credette.

Questo itinerario del discepolo amato sia dunque il nostro itinerario, durante la Settimana Santa.

3. Il medesimo itinerario lo troviamo descritto in una splendida giaculatoria di sant’Ignazio di Loyola, che vi invito a recitare spesso in questa settimana. 

Eccola: “Che io ti conosca intimamente, o Cristo, e – tuo compagno nella Passione – possa risorgere con te!”.

Oh, sì! Che io ti conosca intimamente, che io appoggi la mia povera testa confusa sul tuo cuore, che io ascolti la tua Parola, che io mi innamori di te, attraverso la preghiera e i sacramenti della Chiesa…

Solo così potrò accompagnarti nella tua Passione, morendo al peccato e all’egoismo.

Solo così potrò risorgere con te alla vita nuova dell’amore.

Che io ti conosca intimamente, o Cristo, e – tuo compagno nella Passione – possa risorgere con te!”.

                              + Enrico dal Covolo

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